Skip to main content

Il 22 novembre 1968 viene pubblicato in Gran Bretagna uno dei dischi più famosi della storia del rock – quattro milioni di copie vendute in meno di due mesi, inserito dalla rivista “Rolling Stones” al decimo posto fra i migliori cinquecento long playing di sempre. Stiamo parlando del “White Album” dei Fab Four, prodotto dal cosiddetto “quinto Beatle” George Martin. Un’opera sperimentale che contiene capolavori come “Back in the USSR”, “Obladì-obladà”, “Blackbird”…

Per molti critici e storici della musica pop, siamo di fronte a un album “bianco” con risvolti “neri”.

In effetti, pare che alcune delle canzoni contenute nel disco – il cui titolo vero è semplicemente “The Beatles” – abbiano ispirato la follia assassina di Charles Manson e della sua setta, “The Family”. Il guru sanguinario che nell’estate del 1969 spinse i suoi adepti a mettere in atto il tristemente celebre massacro di Cielo Alto, in cui morì, con altre quattro persone, Sharon Tate, la moglie di Roman Polanski, era letteralmente ossessionato dal trentatré giri dei Beatles. Rivelò ai suoi seguaci come le canzoni contenessero messaggi a lui indirizzati, in cui erano presenti indicazioni in vista di una prossima apocalisse durante la quale avrebbe dovuto prendere in mano le redini dell’intera nazione. Con il sangue delle vittime furono scritti sulle pareti i titoli di due delle tracce presenti nell’album: “Helter Skelter” e “Piggies”.

Al di là del noir che oscura il candore con cui è confezionato il packaging del leggendario album beatlesiano, la notizia è che, per celebrarne il cinquantenario, dal 9 novembre le trenta tracce in esso contenute sono in commercio in un nuovo mix stereo e surround 5.1 affiancate da 27 demo acustiche e 50 versioni alternative, la maggior parte delle quali mai pubblicate prima d’ora.

Sede legale

Piazza Bologna 1
00162 Roma
Tel: 06 44 25 12 35
Fax: 06 44 02 192
info@studio-mb.it